venerdì 27 marzo 2015

    

                 Parquet: idee e tendenze per tutte le tasche

Il parquet, termine francese per pavimento in legno, ha la capacità di rendere gli ambienti della casa caldi e accoglienti, nonché dare carattere all’arredamento. Il parquet rappresenta una soluzione elegante e raffinata che si adatta a tutti gli ambienti, sia quelli di stile tradizionale che quelli moderni. In commercio si trovano parquet di moltissimi tipi e alla portata di tutte le tasche come quelli proposti da Menchinelli Legnami a partire da 13,00€.
 La scelta del proprio pavimento in legno non è quindi cosa facile proprio per  la grande varietà di  essenze, colori e finiture.
 
 
   L'eleganza del parquet
 
Prezioso elemento dell'interior design, il parquet si riconferma tra gli elementi più apprezzati dell'abitare contemporaneo; elegante, raffinato e versatile, fresco d'estate e caldo d'inverno
Un materiale, il legno, caratterizzato da doti eccezionali e capace di rendere da solo gli ambienti più accoglienti e confortevoli. Grazie alla sensazione di calore e di intimità che trasmette agli interni, è uno dei rivestimenti per pavimento più prestigiosi.
La casa è avvolta da un raffinato fascino che si adatta a tutti gli ambienti. Dalla cucina alle camere, dal bagno al salotto, il parquet è disponibile in commercio in svariati modelli, finiture e sfumature, che lo rendono così versatile e moderno.
Lucidato o lasciato al grezzo, decapato o dipinto di bianco, può essere combinato per creare motivi o disegni a grande impatto decorativo, tanto da diventare un vero e proprio complemento d'arredo.
 

 Raffinato, versatile, caldo. Il parquet è il re della casa

      
                             
 Quando si sceglie il parquet della propria casa, bisogna assolutamente tenere conto del tipo di utilizzo e della resistenza di un particolare legno. In generale il legno che si utilizza per il parquet può essere classificato in due grandi gruppi: legno tenero e legno duro.
I legni teneri provengono perlopiù dalle conifere, tra questi il pino e l’abete. Si tratta di alberi che crescono abbastanza velocemente, il che rende il loro costo relativamente basso. Ovviamente sono anche tipi di legno più soggetti al logoramento e all’usura rispetto ai legni duri come la quercia, l’acacia o il rovere, che sono più resistenti ma anche più costosi.

mercoledì 25 marzo 2015

Come e quando effettuare la levigatura del parquet in legno.

la levigatura,chiamata anche smerigliatura,è l'intervento eseguito successivamente alla posa di un parquet grezzo,con il quale si eliminano di fatto tutte le imperfezioni della posa,fino ad ottenere una superficie liscia ed omogenea,e  prepara la pavimentazione a ricevere i successivi trattamenti di finitura.
questa operazione,che in passato veniva eseguita manualmente con raschietti o attrezzature taglienti di vario genere,e non senza una enorme fatica,


viene effettuata on macchinari elettrici di   varie dimensioni,potenza e grandezza,con l'ausilio di abrasivi.
Dopo la posa in opera,prima quindi della levigatura, il parquet necessita di un periodo di ambientamento,durante il quale oltre alla completa asciugatura dell'adesivo(nel caso di adesivi vinilici deve evaporare l'acqua e negli altri casi il solvente/alcool),esso raggiungerà un equilibrio con l'ambiente nel quale è stato posato.
tale periodo varia a seconda della tipologia e dello spessore del parquet,delle condizioni ambientali e del tipo di posa effettuata(incollata,flottante,o inchiodata).
Le indicazioni seguenti forniscono un esempio dei tempi necessari per la stabilizzazione di un parquet in condizioni normali,cioe' con temperatura compresa tra i 15° C e 25° C e umidita' ambiente compresa tra il 45 e il 60%
- parquet massello chiodato minimo: 2 settimane
- parquet stratificato chiodato o flottante: 1 settimana
-parquet incollato con adesivo in dispersione acquosa: 2 o 3 settimane
-parquet incollato con adesivi bicomponenti o monocomponenti poliuretanici o silanici,comunque privi di acqua:1 settimana (salvo diversa indicazione fornita dal produttore).
L'attesa troppo breve prima della levigatura puo' causare difetti che si evidenzieranno dopo la stabilizzazione del legno.
E' consigliabile:
procedere alla levigatura solo dopo che le opere di tinteggiatura sono state ultimate,in modo da non provocare una brusca alterazione delle condizioni ambientali e,di conseguenza,anche delle condizioni del parquet finito.
L'ultima mano di tinteggiatura alle pareti puo' essere eseguita successivamente alla finitura della pavimentazione.
Le principali fasi della levigatura sono:sgrossatura,levigatura media e levigatura fine durante le quali si alternano le diverse macchine levigatrici e viene effettuata anche la stuccatura del parquet.
I parquet prelevigati,nel tempo di attesa tra la posa e la levigatura,devono essere calpestati prestando tutte le attenzioni possibili al fine di evitare incisioni profonde o ammaccature che risulterebbero di difficile risoluzione se non asportando una maggiore quantita' di legno nobile.
 

martedì 24 marzo 2015

                       Come proteggere e pulire il parquet

Abbiamo chiesto naturalmente a chi  lo vede nascere, come prendersi cura del parquet ;
      
Ecco i nostri consigli sulle prossime pulizie di Pasqua.

Pulizia ordinaria del parquet


Pulizia del parquetCome sappiamo il parquet è soggetto a fenomeni quali la luce e l’umidità, per i quali potrebbe cambiare colore o gonfiarsi o ritirarsi negli anni, ed è sensibile a diverse sostanze che potrebbero danneggiarlo o comunque macchiarlo pericolosamente.

Le sostanze da evitare sul parquet sono i liquidi in generale e in particolare sostanze aggressive come alcool o candeggina. Ma anche sostanze utilizzate quotidianamente in cucina come olio, latte o vino.

Anche l’acqua non è una grande amica del parquet e occorre evitare che venga versata in grande quantità, caso in cui andrebbe asciugata eventualmente con grande celerità per evitare aloni e macchie anche in controluce; tuttavia l’acqua, utilizzata nel modo giusto, può comunque aiutare nella pulizia.

Nel parquet prefinito a olio, cera o vernice, la finitura raggiunge la protezione ottimale circa 20-30 giorni dopo la posa, se posto alla luce e all’aria, in ambiente sano con umidità (45-65%) e temperatura ambientale costante (16-22°).

In questo periodo è consigliabile prestare più cura e utilizzare calzature morbide. Nell'eventualità di dover far corso ad altri lavori di cantieristica nei locali, è consigliabile proteggere il parquet coprendolo con materiale traspirante di spessore morbido non appiccicoso affinché le eventuali altri lavorazioni da eseguirsi nei locali non causino graffi, sporco e contusioni alla superficie prefinita del parquet.

Pulizia del parquetLa pulizia periodica deve essere effettuata passando sul pavimento un aspirapolvere con spazzole per parquet o, in alternativa, utilizzando salviette elettrostatiche. Il parquet può essere lavato o ravvivato a necessità come disposto nella scheda tecnica del prodotto utilizzato, utilizzando detergente neutro ed emulsione ravvivante protettiva idonea.

Evitare qualsiasi uso di sostanze schiumose, abrasive, acide, corrosive, sia chimiche che naturali, che possano intaccare la superficie. Attenzione anche all’utilizzo eccessivo di acqua: tra una tavoletta e l'altra ci sono microfessure che ne favoriscono la penetrazione: l'umidità trattenuta fa gonfiare il legno e provoca alterazioni.

Il parquet trattato a olio ha la necessità di essere rinnovato periodicamente (una volta o più l’anno), a seconda dell’usura, ritrattandolo con olio (si tratta di un’operazione molto semplice).

Per le superfici finite a vernice il rinnovo del parquet viene eseguito utilizzando polish o emulsioni a cera che conservano la laccatura a vernice in buono stato.

Eventuali operazioni di ripristino straordinario vanno valutate con tecnici operatori qualificati, ricorrendo a levigatura e rifinitura successiva della superficie.


Alcuni consigli pratici per proteggere il parquet


parquet Per mantenere intatte le caratteristiche di un parquet il più a lungo possibile e per sporcarlo il meno possibile, ci sono alcune regole generali da seguire che valgono per tutti i tipi di parquet:

1) arieggiare sempre gli ambienti in cui è posato il parquet;
2) mantenere la temperatura degli ambienti tra 15 e 22 °C, e mantenere l’umidità relativa dell’aria ambientale tra il 45% e il 65%: il parquet infatti tende a ritirarsi con l’aria secca e a gonfiarsi con l’aria umida. Mantenendo invece temperatura e umidità al punto giusto, si possono evitare spaccature e fenditure pericolose;
3) evitare di coprire per lungo tempo il parquet con tappeti ed evitare anche quelli che perdono colore;
4) durante il lavaggio, non versare l’acqua direttamente sul pavimento, ma utilizzare sempre uno strofinaccio inumidito;
5) proteggere il parquet in caso di lavori e utilizzare sempre i prodotti di pulizia e manutenzione consigliati dai fornitori;
6) tenere sempre uno zerbino all’ingresso per evitare che polvere e residui si trasferiscano dalle scarpe sul parquet e, sempre per lo stesso motivo, utilizzare pantofole o pattine il più possibile;
7) utilizzare sempre feltrini sotto alle sedie, per evitare che queste possano graffiare il parquet;
8) non utilizzare macchine a vapore che potrebbero danneggiare la superficie prediligendo invece scope con frange oppure panni specifici per la pulizia del parquet, che non graffiano e tolgono polvere e residui efficacemente.

lunedì 23 marzo 2015

                                                  Posa flottante del parquet:
cosa c'è da sapere:
Il parquet è uno dei materiali edilizi  carico di espressione ed emozione in grado di conferire, agli ambienti, una sensazione di calore e di naturalezza, senza contare che contribuisce all’isolamento termico ed acustico degli ambienti e può essere facilmente posato, su supporto continuo fisso o  in maniera flottante.
Anche se la migliore raccomandazione è quella di rivolgersi ad una ditta esperta e professionale del settore, per i piu' volenterosi abbiamo elaborato  le poche e semplici regole che  possono essere seguite per realizzare una posa fai-da-te di un parquet flottante ad incastro e senza l’utilizzo della colla.


Attrezzi e materiali per posa parquet


attrezzi per posa parquet Tra gli attrezzi strettamente necessari per la posa del parquet flottante, oltre a quelli indispensabili per la sicurezza personale quali le protezioni per gli occhi e le mani, ci sono: un martello di gomma, una squadra, un seghetto alternativo, un metro, una livella ed un taglierino o delle forbici.

Invece, tra i materiali a cui non si può rinunciare per queste operazioni, oltre ai listelli del parquet occorrono i distanziatori per le pareti ed il materassino che va posato sotto il parquet, nonché dello scotch possibilmente con uno strato di alluminio, comunemente detto nastro di alluminio.

I listelli di parquet flottante, detti anche tavole, hanno generalmente uno spessore dell’ordine di 15 mm, e dimensioni di una ventina di centimetri di larghezza per circa un metro di lunghezza, dimensioni nettamente superiori a quelle del normale parquet che viene generalmente incollato e ha uno spessore decisamente ridotto che arriva fino a 6/8 mm. La scelta delle dimensioni dei listelli è legata sia alla superficie da rivestire sia all’effetto estetico desiderato.

La qualità e le caratteristiche tecniche degli attrezzi possono avere un notevole peso sul pregio del lavoro finale e per questo motivo la leggerezza e la maneggevolezza degli attrezzi sono caratteristiche importanti così come la disponibilità di alcuni optional.Tra questi ultimi, in caso di posa di parquet su un pavimento in una casa già abitata, la possibilità di avere un aspiratore da collegare al seghetto alternativo elimina la diffusione in ambiente di fastidiose polveri prodotte dalle lavorazioni.

È facile reperire in ferramenta un kit di posa per il parquet, in genere costituito da alcune piccole leve metalliche e dei tasselli. Le leve possono essere utilizzate per garantire la giusta adesione tra le tavole di parquet, battendole con il martello di gomma, mentre i tasselli possono essere utilizzati come distanziatori in corrispondenza delle porte o delle pareti.



Inizio lavori posa parquet

incastro listelli con martello

La prima cosa che occorre verificare con la livella, prima dell’inizio della posa del parquet, è che il fondo di riferimento sia uniforme ed asciutto. E' fortemente sconsigliata la posa del parquet su superfici la cui capacità di presa può essere inficiata dalla presenza di umidità. L’uniformità del risultato può avere una tolleranza al più dell’ordine di un paio di millimetri, anche per il parquet montato.

I materassini, venduti in rotoli dell’ordine di una decina di metri per un metro di larghezza, possono essere quindi distesi tra il pavimento grezzo e il massetto o tra il pavimento esistente ed il parquet, facendo combaciare gli spessori, che potranno essere fissati con dello scotch ritagliato con un taglierino o delle forbici.

La posa dei listelli di parquet flottante può iniziare, partendo da uno degli angoli della stanza, in cui si effettuano i lavori. Per consentire la dilatazione del parquet flottante in corrispondenza delle pareti, occorre tenere in conto di lasciare un margine di spazio dell’ordine di mezzo centimetro e per questo tracciamo con una matita la linea che seguirà il taglio, dal lato della superficie grezza del listello di parquet.

Può, quindi, essere tagliato il pezzo di parquet nella misura necessaria con il seghetto alternativo o una troncatrice, se è presente nel nostro laboratorio del fai-da-te.  Posato il pezzo tagliato accanto a quello precedentemente posato, i due pezzi vengono fatti aderire con un paio di colpi del martello, possibilmente di gomma.
Per ogni informazione e suggerimento potete contattare lo staff di Menchinelli Parquet a questo indirizzo Menchinelli@menchinellilegnami.com oppure visitare il sito www.menchinellilegnami.com
 

venerdì 20 marzo 2015

                                                         Come scegliere il parquet.
le  principali cose da sapere.
Che il parquet non sia più un semplice rivestimento per pavimento, ma sia diventato a tutti gli effetti un elemento caratterizzante dell’interior design è sotto gli occhi di tutti.
 
 
Parquet di  Menchinelli legnami finitura ad olio colorato
 
 
 
 
                                             Come scegliere il parquet: consigli
 
Il parquet prefinito

 

In liste di ogni essenza e formato, già levigate e verniciate, il parquet prefinito, a due o tre strati, è la soluzione parquet veloce e a prezzi inferiori rispetto al tradizionale. Ha tempi brevissimi di posa in opera, non ha fasi di levigatura e posatura. Garantito il livello estetico, il parquet prefinito assorbe i movimenti naturali di assestamento del pavimento, garantendone la stabilità. Il supporto che assicura l’indeformabilità del prodotto può essere a due o a tre strati incollati di li stellare di legno povero (generalmente betulla,abete o pioppo), oltre allo strato nobile in essenze diverse, da 2,5 a %/6 mm di spessore.



 
Protagonista assoluto delle nuove tendenze dell’abitare, il parquet riesce a regalare atmosfere accoglienti .Materiale dalle doti eccezionali, il legno è stato da secoli utilizzato per rendere più confortevoli gli ambienti, grazie alle sue caratteristiche di isolante termico ed acustico, di grande elasticità e di resistenza, confermandosi uno degli elementi più apprezzati dell’abitare contemporaneo.
 
 
 
Parquet massello
A secondo dell’essenza che si sceglie, la gamma di parquet include colori, sfumature, finiture e venature in grado di adattarsi ad ogni contesto abitativo e d’arredamento, in tipologie e formati più disparati. Al momento della scelta, occorre tenere presente che il legno, a contatto con la luce, si ossida e cambia colore: spesso diventa più scuro o, nel caso del teak, più chiaro.
 
Negli ambienti poco luminosi sono da preferire le essenze chiare;in presenza di riscaldamento a pavimento meglio scegliere un parquet prefinito, più stabile emeno spesso ratoalcune essenze (doussiè, iroko, merbau, teak) sono più adatte per l’utilizzo anche in bagni, cucine e in caso di riscaldamento a pavimento.
Una scelta oculata del parquet deve tener conto, oltre che dei fattori estetici ed ambientali, anche di quelli morfologici del legno, materia viva che si adatta alle condizioni climatiche. Vanno rispettate le condizioni di posa, optando per lo stile di posa più adatto all’ambiente, e va tenuto conto del tipo di trattamento del legno, in modo da aver garantita la maggiore durata nel tempo con la minima manutenzione.
Fornito grezzo, da levigare e lucidare dopo la posa, il parquet massello mantiene intatta negli anni la sua bellezza. Il parquet massello o tradizionale ha una composizione in puro legno nobile con spessori che variano da 12 a 22 mm. Le liste, in una vasta gamma di dimensioni e di specie legnose, vengono fornite allo stato grezzo, ossia da levigare e lucidare dopo la posa e prima di essere calpestate.
I prezzi del parquet massello e i tempi per la posa, la levigatura e la verniciatura sono maggiori rispetto ad un parquet prefinito: occorre attendere almeno 40 giorni prima dell’utilizzo del pavimento. Per questo motivo il massello rappresenta solo il 30% della quota dle mercato del parquet. Consigliato in abitazioni di un certo prestigio o agli amanti della qualità tout court, può essere sottoposto per la manutenzione a più levigature, in media ogni 10 anni (con la levigatura il parquet perde circa 1 mm di spessore), per cancellare le tracce di usura.
 
 

I colori del parquet

Parquet Gazzotti
Parquet personalizza di Menchinelli legnami
I legni utilizzati per il parquet, da qualsiasi continente arrivino, offrono un’ampia gamma di scelta delle tonalità classificate in quattro categorie:
  • I legni rossi: sono il merbau: essenza asiatica di colore bruno che con la progressiva esposizione alla luce, tende a modificarsi; Il Doussiè Africa: essenza dorata-rossiccia, che si presta a differenti usi, anche nel caso di pavimenti con riscaldamento a pannelli.
  • I legni Chiari: sono l’acero americano, è un legno di colore beige molto chiaro che presneta un livello di ossidazione molto basso. Il faggio: essenza tipicamente europea, dalla tonalità rosata, che poco sopporta gli sbalzi di temperatura e pertanto è inadatta a pavimentazioni con riscaldamento a pannelli. Il rovere è un legno chiaro che, con il trascorrere del tempo, assume una tonalità giallo paglierino. Reagisce male all’umidità ed alle variazioni di temperatura ed è inadatto a pavimenti con riscaldamento a pannelli.
  • I legni scuri: Il wengé-Panga: essenza africana particolarmente scura, non soggetta a cambiamenti di colore se esposta a raggi solari. Il mutenye: essenza africana che si presenta in tonalità di colore diverse, dal marrone tendente al giallo fino ad arrivare al grigio tendente al nero. E’ un legno resistente ma neno adatto al riscaldamento a pannelli radianti.
  • I legni bruni: L’iroko è un’essenza proveniente dall’Africa. Il suo colore giallo cambia con l’esposizione alla luce: è un’essenza particolarmente indicata per ambienti umidi, come bagni e cucine. Il teak è un’essenza color tabacco di provenienza sia asiatica che africana: è estremamente risistente all’umidità, tanto da essere impiegato nel settore nautico. L’Afrormosia: essenza africana leggermente olivastra, resistente alle escursioni e pertanto ideale anche per pavimenti con riscaldamento a pannelli.

Il parquet laminato

Il parquet laminato è un’alternativa economica al parquet. Ha un supporto in fibre e colla, una sottile pellicola plastica a stampa digitale riproduce fedelmente le essenze del legno. Due le principali tipologie di parquet laminato:
  • Il parquet laminato HPL (High Pressure Laminated), formato da una serie di carte impregnate e compatte mediante pressatura ad alta temperatura, che garantisce maggior compattezza e resistenza a urti e usura.
  • Il parquet laminato DPL (Direct Pressure Laminated), con lo strato decorativo pressato sul supporto, più economico e meno resistente. Lo spessore medio è di 7/8 mm. Per la sua composizione, il laminato è resistente all’abrasione, alla luce ed al calore, è duraturo e mantiene finitura e colore inalterati. Facile da posare (con posa flottante ad incastro), richiede scarsa manutenzione. Indeformabile all’umidità, è adatto per bagni e cucine.

 

 

 
 

martedì 17 marzo 2015

Parquet per esterni:
Arriva la primavera  e con i climi piu' caldi iniziamo ad occuparci di ciò che sta fuori alle nostre case. Quindi ecco un altro argomento che potrebbe essere insidioso: possiamo utilizzare il parquet all’esterno? Comunemente chiamato deck o decking, il legno per esterni ha diversi utilizzi: terrazzi, bordi piscina, rivestimenti di pareti, plateatici, balconi, insomma si presta a diversi impieghi, estetici e pratici, che impreziosiscono ed esprimono tutto il calore del parquet all’aperto. Ma il legno si rovinerà col tempo? Cambierà colore? Prederà forme strane?
A tutte le domande la risposta potrebbe essere SI. Ma con delle precisazioni. La lignina presente nel parquet col sole tenderà a conferire un colore grigiastro e in più, a seconda delle essenze, si potranno creare delle microfessurazioni che sono piccoli crepe superficiali. Alcuni listoni potranno muoversi, curvandosi leggermente. Tutte questo è naturale, ma può essere gestito con facilità. Ad esempio, per l’ingrigimento basta utilizzare gli oli da esterno, che possono anche essere leggermente colorati, e, con i dovuti trattamenti, ogni listone torna ad essere come nuovo. Consiglio due mani dopo la posa, facendo attenzione al clima, perché se ci piove sopra non serve a nulla. Poi una mano all’anno prima dell’estate. Contro le microfessurazioni è utile l’olio ma anche una accortezza molto semplice: bagnare il pavimento, verso sera, una o due volte alla settimana. I legni che si utilizzano per la maggiore (teak, ipé, iroko) nascono in acquitrini o zone umide, e più acqua assorbono meglio è. Altro discorso va fatto per le curvature. La curvatura è causata della tensione che il legno esercita dopo essere stato fissato sui magatelli di supporto. Se è un problema che si verifica subito è bene sostituire le doghe “ribelli”. Altre volte questi movimenti possono sorprenderci dopo qualche tempo, intendo qualche mese. In tal caso potrebbe trattarsi di una stagionatura incompleta delle frise, i blocchi di legno dai quali si ricavano i listoni. Non è sempre detto, ma di solito a prezzi più bassi corrispondono spessori più sottili e tempi di stagionatura più brevi: quindi maggiori rischi di movimenti strani. Così potrete godervi il vostro deck!! E mi raccomando: sincerativi che il posatore abbia esperienza del montaggio. Non è come posare un prefinto….

venerdì 13 marzo 2015

LASCIATI ISPIRARE DAL NOSTRO PARQUET.

e.. in cucina..

Un po' per tradizione, un po' per abitudine solitamente non si pensa mai a pavimentare la cucina con un pavimento in parquet.

Ma se si ha un angolo cottura a vista in un soggiorno e si vuole rivestire quella stanza in parquet, perché allora dover scegliere un pavimento differente solo per avere della piastrelle sotto la cucina, o ancor peggio, dover ricorrere ad un antiestetico angolo di pavimentazione diversa solo per paura delle macchie?

Ci sono pavimenti in parquet trattasi appositamente , resistenti alle macchie ed all'usura che si rivelano molto adatti ad essere usati   in cucina....
 spesso il parquet in cucina viene sconsigliato dai familiari o dagli amici ,questo però è un luogo comune, anche perché i moderni pavimenti in legno hanno caratteristiche che si adattano ad ogni esigenza, e quindi garantiti e adatti anche in cucina ci sono legni come il bambu' oppure il teak che sono resistentissimi anche all'acqua ed ai lavaggi frequenti e all'alto calpestio.

Non solo: finiture apposite rendono qualsiasi tipo di essenza di parquet resistente ed impermeabile, perfetto da mettere in ambienti umidi come il bagno o la cucina.

spesso la volonta' di mettere il parquet in cucina nasce da un'esigenza estetica o semplicemente come comunemente succede gli spazi cucina e soggiorno sono comunicanti tra loro magari anche aperti su un unico grande spazio.

 
Il parquet per la cucina quindi non è piu' un tabu' e lo dimostra un'ampia gamma di finiture create appositamente per renderlo pi resistente alle macchie ed agli urti.

Non resta quindi che scegliere il colore e l'essenza dei listoncini sul nostro sito www.menchinellilegnami.com

giovedì 12 marzo 2015

RISCALDAMENTO A PAVIMENTO E PARQUET...SI..? O NO..?

Il riscaldamento a pavimento è uno dei sistemi più utilizzati nella realizzazione di ambienti abitativi non solo perché consente di evitare l’ingombro dei caloriferi, ma anche perché permette un maggiore risparmio energetico e, soprattutto, contribuisce a rendere più calda la stanza nel contatto con il pavimento.
Inutile poi parlare del piacere di chi ama camminare scalzo,estate ed inverno,soprattutto i bambini.
I dubbi  riguardo la possibilità di utilizzare questo tipo di riscaldamento  con pavimenti in legno.
C’è chi ne sconsiglia l’uso perché il parquet potrebbe alzarsi e chi sostiene che il legno sia un materiale troppo isolante per permettere una buona conduzione del calore, ma in realtà bastano pochi accorgimenti per poter dotare la propria casa del riscaldamento a pavimento senza dover rinunciare all’eleganza del parquet.
Il legno è un materiale vivo e proprio questa sua caratteristica rende necessarie alcune attenzioni in più per la posa del parquet su pavimento riscaldato, mentre il suo alto potere isolante impedisce il contatto diretto con il calore emesso, permettendone una diffusione più uniforme e confortevole.

CONSIGLI UTILI:
  1. è opportuno scegliere specie legnose stabili, meno soggette alla dilatazione termica, in modo da limitare l’ampiezza delle fessurazioni che nel tempo si potranno formare (si sconsiglia l’uso di specie legnose quali acero, faggio, larice siberiano senza nodi, wengè e cabreuva). Inoltre si sconsiglia la posa di pavimenti in legno massicci che essendo in legno nobile a tutto spessore risentono in maniera importante delle variazioni di temperatura.
  2. il miglior metodo per la posatura del parquet su pavimento riscaldato è l’incollatura, facendo comunque attenzione alla tipologia di colla utilizzata onde evitare la dispersione nell’aria di sostanze nocive come la formaldeide. Si può anche utilizzare la posa galleggiante, ma con qualche accorgimento in più.
  3. è importante che, al momento della posatura del parquet, il pavimento riscaldato sia già entrato in funzione. Se si tratta di un impianto nuovo è importante accendere il riscaldamento tre settimane prima delle posa per consentire la stabilizzazione del massetto su cui verrà posato il parquet. In questo lasso di tempo l’impianto deve essere riscaldato in modo graduale aumentando la temperatura di circa 10°C al giorno fino al raggiungimento della temperatura massima consentita (tra i 30 e i 35°C). La temperatura deve essere mantenuta per circa dieci giorni, al fine di far uscire l’umidità residua dal massetto. La terza fase, poi, prevede il raffreddamento graduale del pavimento nel giro di tre giorni fino allo spegnimento dell’impianto. Il parquet potrà essere posato dopo altri cinque giorni, necessari per la stabilizzazione del massetto. In questo periodo i locali dovranno essere mantenuti aerati al fine di permettere l’uscita dell’umidità che si formerà durante il ciclo di riscaldamento e raffreddamento del pavimento.
  4. anche il parquet dovrà essere lasciato riposare nella stanza in cui verrà montato per qualche giorno prima di procedere alla posatura, in modo da permettere al legno di adattarsi alla temperatura e all’umidità dei locali.
  5. una volta entrato in funzione l’impianto di riscaldamento a pavimento su parquet, è importante che la sua temperatura sia sempre compresa tra i 22 e i 24°C e che l’umidità dell’ambiente rimanga tra il 45 e il 60%
  6. per limitare la formazione di fessurazioni del parquet, è opportuno evitare di coprire i pavimenti con tappeti o altri materiali isolanti termici.
Una corretta realizzazione della posa garantirà una lunga e soddisfacente convivenza tra il riscaldamento a pavimento e il parquet, grazie al quale sarà possibile godere di un comfort sconosciuto a qualsiasi altro sistema di riscaldamento. Il riscaldamento dal basso consentirà un grande risparmio energetico oltre ad assicurare tepore in ogni angolo della casa. Se ben realizzato il pavimento consentirà una temperatura costante e un tasso di umidità poco variabile, grazie ai quali anche la conservazione del parquet sarà migliore.www.menchinellilegnami.com


mercoledì 11 marzo 2015

Storie  di parquet ..nati sotto il segno dell'arte...
Nasceva negli anni 50' l'idea di trasformare quella che fino ad allora era stata una fabbrica di legnami,che produceva traverse ferroviarie e prima ancora offriva servizi di disboscamento,
in una linea di produzione parallela di parquet.
dapprima il classico listoncino,quello massello da due centimetri.. Questo per Menchinelli legnami diventa il primo passo per una grande realtà,
nascono i listoncini di varie finiture,i prefiniti,e poi le plance,moderne attuali, adatte a tutti..a chi vuole un pavimento rustico,a chi vuole un classico e soprattutto a chi...vuole una casa moderna.
Menchinelli sperimenta nuove finiture,nuove misure,senza mai tralasciare la qualita' E' SEMPRE STATO E SEMPRE SARA' un prodotto di ALTA qualita' da abbinare al nome MENCHINELLI.
spazzolati,decapati,spiallettati a mano..rigorosamente a mano,finiti ad acqua,con finiture ad olio o poliuretanica,ma sempre nel massimo rispetto delle normative e della natura;

oggi avere un parquet non è piu' un lusso...è solo un sogno...che puoi realizzare seguendo l'emozione che trasmette singolarmente il legno.


lunedì 9 marzo 2015

Parquet quale scegliere

Come scegliere un  pavimento in legno  tra parquet grezzo o prefinito.
domanda che a noi architetti viene  spesso chiesto.Non avendo una preferenza tra l'uno e l'altro la cosa migliore da valutare  è l’uso che dovrete farne, dai vostri gusti estetici e da tanti altri piccoli dettagli che possono fare la differenza al momento della scelta d’acquisto.
Vediamo le differenze:
 prefinito: si tratta di tavole controbilanciate, con spessori di parte nobile variabile (quelli di maggior qualita' ne devono avere almeno 4mm) sono già rifinite, trattate e le tavole sono pronte per essere posate in modo semplice e veloce.
Inoltre  la posa del parquet prefinito  prevede l’impiego della tecnica flottante, che consente il rivestimento anche di pavimenti preesistenti.
Invece il parquet grezzo solitamente nasce in listoncini o listoni in massello non è trattato, si possono scegliere diverse essenze,anche piu' rustici si vedano  parquet per case di montagna, ma anche classici e antichi.
A livello di prezzi, dipende sempre dall’essenza prescelta: un rovere o teak costerà più di un ciliegio in linea di massima; ma a parità di essenza legnosa scelta, i prefiniti costano qualcosa meno di solito.
Tuttavia, stando all’occhio si possono trovare convenienti offerte anche per pavimenti in legno grezzi, industriali ed anche pavimenti in legno di recupero che possono fare al caso vostro.